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Superbonus: ancora confusione e incapacità a definire un obiettivo

Sembra che in Italia non si sia in grado di fare norme ragionevoli, si passa dal concedere un premio se migliori il tuo patrimonio immobiliare finanziato al 100%, quindi senza nessuno sforzo finanziario per l’investitore alla discriminazione di quei cittadini che hanno saputo ottenere qualcosa in più dal proprio lavoro e crearsi una condizione economica più soddisfacente, risultato che non arriva gratis ma è frutto di enormi fatiche a volte non considerate.

L’orientamento al risultato e non solo alla spesa è una lezione che in l’Italia bisognerà ripetere ancora per molto, forse troppo difficile da capire? Non credo, forse troppo difficile da rispettare prendendosi la responsabilità del risultato.

L’obiettivo dovrebbe essere quello di migliorare lo stato del nostro patrimonio immobiliare con particolare riguardo all’efficienza energetica e quella sismica, i disastri avvenuti e quelli prospettici dovrebbero indicare la strada verso la vera necessità del nostro paese.

Aiutare e stimolare questo processo è certamente una azione corretta, la difficoltà è determinare un corretto criterio che stimoli il paese in questa direzione ottenendo il risultato atteso:

  • Immobili residenziali/uffici energeticamente efficienti verso l’ambiente e strutturalmente predisposti a salvaguardare i propri occupanti duranti eventi sismici e/o catastrofici in genere (es. alluvioni).

Il valore attuale dell’immobile confrontato con quello risultante dall’intervento, potrebbe essere una base di riferimento, terrebbe conto della localizzazione e quindi delle condizioni economiche del territorio (a Milano e Varese, pur essendo città Lombarde, il valore degli immobili ed i costi di intervento non sono i medesimi).

Un incentivo graduato sulla spesa sostenuta e sui miglioramenti ottenuti in ambito ambientale e statico e sul maggior valore conseguito potrebbe esprimere il vero miglioramento del patrimonio immobiliare ed il carico assunto dall’investitore.

Un riferimento alla capacità contributiva?

Certamente è un elemento da considerare, ma non dovrebbe essere penalizzante, quelli che guadagnano di più investono anche di più e dovrebbero essere premiati e non esclusi, come si paventa.

 

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