A decorrere dal 01.07.2021 stanno gradualmente entrando in vigore gli orientamenti dell’Autorità Bancaria Europea (EBA), ossia le Linee guida in materia di concessione e monitoraggio del credito. Per le banche cambieranno le regole di valutazione del merito creditizio e per le aziende le informazioni che necessariamente dovranno essere fornite agli istituti di credito.

L’ottimizzazione del rapporto banca impresa, dunque, passa attraverso la conoscenza delle regole del gioco e una buona comunicazione con il sistema bancario.

Queste le tappe del regime transitorio

Il 29/05/2020 l’EBA (European Banking Authority) ha pubblicato la versione finale delle nuove Linee Guida in tema di concessione e monitoraggio del credito (Guidelines on Loan Origination and Monitoring – LOM).

Le scadenze relative al periodo transitorio concesso da EBA per l’applicazione delle Linee Guida LOM, sono:

01/07/2021 → entrata in vigore delle Linee Guida LOM sui prestiti concessi successivamente a tale data;

30/06/2022 → applicazione delle Linee Guida anche ai prestiti già esistenti e agli anticipi che richiedono rinegoziazioni o modifiche contrattuali con i mutuatari;

30/06/2024 → gli istituti finanziari dovranno aver adeguato le loro strutture di monitoraggio e le infrastrutture IT.

 

I Soggetti coinvolti, ovvero il sistema bancario e finanziario e le micro, piccole, medie e grandi imprese, devono avviarsi verso un processo di profondo cambiamento, anche culturale.

Il mondo finanziario in generale dovrà adoperarsi per conformarsi alle linee guida EBA. Le banche, con quanto introdotto dalla LOM, sono tenute a:

  • rivedere i processi di pianificazione strategica del credito;
  • revisionare i processi di concessione del credito e ad ottimizzare la valutazione del merito creditizio;
  • dotarsi di modelli operativi e organizzativi adeguati alle nuove modalità di concessione e monitoraggio del credito per tutta la sua vita;
  • affrontare il tema della valorizzazione del capitale umano attraverso la diffusione di una cultura del credito e il rafforzamento dei processi di formazione, crescita ed incentivazione delle risorse coinvolte nei processi creditizi.

Per le PMI torna alla ribalta l’importanza di esaminare e analizzare i propri dati contabili, per poi comunicare al mercato finanziario le informazioni quantitative e qualitative sulla loro attività e affidabilità, in un modo tutto nuovo.

Gli elementi indispensabili per accedere al credito non sono più dati da un bel progetto e da una cospicua garanzia, ma passano attraverso una buona comunicazione dei propri numeri, con particolare attenzione alla capacità prospettica dell’azienda di stare in equilibrio economico patrimoniale, ma soprattutto di generare liquidità.

D’altronde la pianificazione aziendale prevista dalle nuove linee guida a cui si atterrà l’intero sistema bancario, oltre ad essere richiesta dalla buona prassi aziendale, è alla base delle novità previste dalla riforma sulla crisi di impresa (Codice della crisi e dell’insolvenza).

Tutto, dunque, spinge nella stessa direzione: le aziende devono spostare l’attenzione dai dati storici, reperiti a consuntivo, verso i dati previsionali in grado di anticipare i numeri futuri dell’azienda.

L’avvio di un dialogo costruttivo con gli interlocutori finanziari, si baserà sulla capacità delle aziende di formulare piani aziendali, completi di proiezioni finanziarie, in grado di:

  • mostrare come le scelte e le strategie aziendali impatteranno sulle dinamiche finanziarie prospettiche;
  • far comprendere come la nuova finanzia sosterrà la crescita aziendale;
  • illustrare la sostenibilità finanziaria della gestione e la capacità di adempimento delle obbligazioni finanziarie.

Diventa auspicabile allora, dato il nuovo scenario, che le aziende spostino il focus e l’attenzione dal come gestire il problema a come cogliere le opportunità del cambiamento.

Per le imprese sarà importante che, quando chiederanno nuovo capitale, la richiesta dovrà essere fatta in modo consapevole e trasparente con continuità nelle iniziative imprenditoriali, cercando di anticipare i fabbisogni finanziari senza arrivare in affanno con le proprie richieste ed evitando alla banca valutazioni faticose. Tutto ciò vuol dire avere capacità di pianificazione, non soltanto economica e patrimoniale, ma anche finanziaria.

Alle imprese, soprattutto quelle più piccole e meno strutturate, tipicamente più concentrate sul ciclo produttivo e di vendita piuttosto che sulle tecniche di pianificazione e controllo, per poter far fronte alle nuove richieste informative dei partner bancari, sarà chiesto di fare uno switch culturale che passa attraverso le seguenti fasi:

  • conoscere come opera la banca e quali sono le regole del gioco;
  • considerare l’istituto di credito come un vero e proprio partner indispensabile per lo sviluppo dell’impresa.
  • Organizzare un’efficace comunicazione dei propri numeri e dei propri progetti di investimento al sistema bancario.

Un indiscutibile supporto alle PMI potrebbe arrivare dal proprio professionista advisor, che, con adeguati strumenti, può affiancare l’imprenditore ed i suoi collaboratori nell’effettuare un’efficace pianificazione economico – finanziaria, strutturare il controllo di gestione anche sotto l’aspetto finanziario e agire da facilitatore nella comunicazione con gli istituti di credito.

Concludendo, l’investimento nei propri livelli di conoscenza, in metodologie e strumenti per una gestione consapevole delle dinamiche aziendali e dei rapporti con il sistema finanziario, la conoscenza dei nuovi scenari e la consapevolezza delle proprie strategie aziendali, l’attenzione alla pianificazione finanziaria, il monitoraggio costante della propria capacità di rimborso del debito e la corretta comunicazione con il sistema bancario costituiranno nel futuro la vera chiave di accesso al mercato del credito.

Nel mutato contesto di rapporti sempre più puntuali è evidente che, nel caso in cui l’impresa si presenta in maniera organizzata, il processo valutativo della banca sarà più agevole incrementando così la possibilità del buon esito della richiesta di nuova finanza.

Che la tua sia un’azienda in fase di start up o un’azienda ben avviata, poco conta, è fondamentale conoscere le regole del gioco…e saper cogliere le nuove opportunità!

– Articolo a cura di Simona D’Alessandro, Partner d’impresa Pescara

 

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