I datori di lavoro oltre alle misure, strutturali o temporanee, previste dal legislatore,
hanno a disposizione strumenti aziendali per ridurre il prelievo fiscale e previdenziale
per il lavoratore. Ridurre il cuneo fiscale e aumentare il potere di acquisto è da anni la
sfida che coinvolge Governo, imprese e lavoratori.

Ad oggi il legislatore è intervenuto su Irpef e Inps. In che modo?

Sul versante previdenziale solo per il 2022, è stato previsto uno sconto dell’aliquota
INPS a carico del lavoratore dello 0,80% per i lavoratori con un reddito mensile fino a
fino a 2.692 euro lordi al mese ovvero 35.000 annui.
Sull’aspetto fiscale invece le novità in sintesi riguardano:

IRPEF
da 0 a 15.000,00 euro: 23%;
da 15.00,01 a 28.000,00 euro: 25%;
da 28.000,01 a 50.000,00 euro: 35%;
da 50.000,01 euro in poi: 43%

DETRAZIONI
E’ stato rivisto il meccanismo delle detrazioni previste dall’art. 13 TUIR con un impianto
finalizzato ad attenuare l'impatto della tassazione attraverso la previsione di una
detrazione da applicarsi in maniera progressiva, fino a certe soglie, al reddito derivante
da lavoro autonomo

TRATTAMENTO INTEGRATIVO
Dal 1.1.2022 il trattamento integrativo, pari a 1.200 euro annui, è riconosciuto, come
“regola base” solo per redditi complessivi annui fino a 15.000, 00 euro e non più fino a
28.000,00 euro
Nell’ipotesi in cui il reddito complessivo sia superiore a 15.000 euro ma non a 28.000
euro, il trattamento integrativo è riconosciuto per un ammontare: o pari alla differenza
tra la somma delle suindicate detrazioni d’imposta e l’imposta lorda; o comunque non
superiore a 1.200 euro annui.

 Il datore di lavoro invece quali misure può adottare?

PREMIO DI RISULTATO
La norma prevede l’applicazione di una imposta sostitutiva all’IRPEF e alle addizionali
regionali e comunali del 10% per i percipienti di reddito di lavoro dipendente nell’anno
precedente fino a 80.000 euro annui e nel limite massimo di 3.000 euro su base annua.

MISURE DI WELFARE AZIENDALE
Il welfare aziendale è uno strumento prezioso per migliorare il clima lavorativo e
il benessere dei dipendenti. È in grado di trattenere i talenti e attrarne di nuovi, facendo
leva su benefici significativi, non solo dal punto di vista economico, in grado
di conciliare il lavoro con la vita privata

I VANTAGGI DEL WELFARE PER L’AZIENDA
Un piano di welfare favorisce il raggiungimento di un’elevata produttività e competitività.

In estrema sintesi, per l’azienda i vantaggi sono:

DIRETTI
 Totale deducibilità fiscale ai fini IRES/IRAP;
 Risparmio contributivo sul costo del personale.
INDIRETTI
 maggior produttività dei dipendenti;
 riduzione dell’assenteismo;
 migliori prestazioni lavorative;
 riduzione del turnover e quindi capacità di trattenere personale qualificato;
 miglioramento dell’immagine e della reputazione aziendale e quindi
maggior capacità di attrarre nuovi talenti;

I VANTAGGI DEL WELFARE PER I DIPENDENTI
Dal punto di vista economico, il welfare aziendale consente l'aumento del potere
d’acquisto della propria retribuzione, con conseguente ottimizzazione del risparmio e
miglioramento dell’efficienza fiscale nell’allocazione delle risorse.
Infatti, il welfare aziendale non crea cumulo con il proprio reddito, non ha quindi
alcuna ripercussione su aiuti quali il trattamento integrativo ed è spendibile in un’ampia
gamma di beni e servizi.

Si tratta in particolare di:
1. contributi di assistenza sanitaria versati dal datore di lavoro (o dal lavoratore) ad
enti aventi esclusivamente fine assistenziale «in conformità adisposizioni di contratto o
di accordo o di regolamento aziendale, … per un importo non superiore
complessivamente ad euro 3.615,20;
2. somme erogate o rimborsate ai dipendenti per l'acquisto degli abbonamenti per il
trasporto pubblico locale, regionale e interregionale;
3. utilizzazione delle opere e dei servizi riconosciuti dal datore di lavoro “in
conformità a disposizioni di contratto o di accordo o di regolamento aziendale”
per finalità di educazione, istruzione, ricreazione, assistenza sociale e sanitaria;

4. somme, i servizi e le prestazioni erogati dal datore di lavoro per la fruizione di servizi
di educazione e istruzione, ludoteche, centri estivi e invernali da parte dei
familiari dei dipendenti, e per borse di studio a favore dei medesimi familiari;
5. somme e prestazioni per l'assistenza ai familiari anziani o non autosufficienti;
Con riferimento ai valori esclusi da imposizione fiscale (e contributiva) è necessario
precisare che non è sufficiente che il bene/servizio offerto rientri nelle fattispecie di cui
al comma 2, ma è necessario che gli stessi siano offerti o messi a disposizione
alla generalità dei lavoratori o a categorie omogenee.

 

– articolo a cura di Carmine Guarino. Partner d’impresa Labor Napoli

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